Nun c’è niente de più bello de na persona in rinascita. Quanno s’ariarza dopo na caduta, dopo na tempesta e ritorna più forte e bella de prima. Con qualche cicatrice in più ner core sotto la pelle, ma co la voglia de travorge er monno, anche solo co un sorriso.
È possibile dare rilievo e lustro a cinque nuovi autori cinematografici in contemporanea in diverse parti del mondo celebrandone il talento e rinverdendo quello dei nostri grandi Maestri?
Si! È il target della II Giornata mondiale del Cinema italiano che si è tenuta il 19 giugno in diretta streaming grazie ai più di ottanta Istituti italiani di Cultura all’Estero disseminati in altrettante parti del mondo.
La Conferenza stampa
Venerdì 18, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della II Giornata mondiale del Cinema italiana che abbiamo celebrato il 19 giugno 2021. In apertura l’On. Nicola Acunzo, Presidente dell’Intergruppo parlamentare Cinema e Arti dello Spettacolo, ideatore e promotore della Giornata mondiale del Cinema, ha salutato gli ospiti intervenuti e sottolineato l’importanza di un evento simile, durante il quale i cortometraggi finalisti all’Accademia del Cinema italiano – Premi David di Donatello e il vincitore della sezione vengono presentati a livello internazionale grazie agli istituti italiani di cultura disseminati in tutto il mondo. “Una sorta di distribuzione di Stato’ “ sottolinea l’On. Acunzo “capace di aiutare i nuovi talenti”.
La cinquina dei cortometraggi e i numerosissimi ospiti intervenuti
Questi i titoli della cinquina: il vincitore della sezione, Anne diretto da Stefano Malchiodi e Domenico Croce, Shero diretto da Claudio Casale, Gas Station diretto da Olga Torrico, L’oro di famiglia diretto da Emanuele Pisano e Il gioco diretto da Alessandro Haber. Proprio Haber, in un breve video-messaggio, ringrazia gli intervenuti per l’attenzione ricevuta con il suo corto Il gioco di cui vengono trasmessi alcuni fotogrammi.
Stefano Malchiodi, coregista con Domenico Croce del corto vincitore Anne, dopo aver letto un breve saluto di Piera Detassis, Presidente dell’Accademia dei David di Donatello, che plaude alla seconda edizione della Giornata mondiale del Cinema italiano, ha sottolineato come, per chi fa cortometraggi, potersi affacciare ad un panorama internazionale, in un settore a investimenti limitati, sia un’occasione preziosa di visibilità e distribuzione.
A seguire l’On. Nicola Provenza, membro dell’Intergruppo, ha ricordato come il Cinema, la Musica, il Teatro dovrebbero essere strumento di rinascita per il Paese e la Politica dovrebbe fare di più, attraverso la promozione culturale, conservando anche in ambito costituzionale, la giusta sensibilità verso la Bellezza ed ha concluso il suo intervento con l’augurio vibrante “Viva il Cinema!”.
Il regista Emanuele Pisano, autore di L’oro di famiglia, ha dichiarato quale sia l’importanza delle proprie origini che rappresentano nella vita di un uomo il suo ‘oro di famiglia’.
L’On. Borgonzoni, Sottosegretario alla Cultura con delega al Cinema, intervenendo in collegamento, ha palesato la sua passione per il Cinema italiano che rappresenta a tutti gli effetti il racconto del nostro Paese. A questo proposito anche Cinecittà, grazie anche ai fondi stanziati, sarà polo di attrazione della nostra Cultura per il resto del mondo ed anche motore economico. Fondamentale è la collaborazione con il Ministero degli Esteri che promuove la settimana di Fare cinema all’interno della quale è inserita anche la II Giornata mondiale del Cinema italiano.
Per gli Esteri è intervenuta la Dott.ssa Cecilia Piccioni, Ministra plenipotenziaria e Direttrice centrale per la promozione della cultura e della lingua italiana del MAECI. Ricordando anche la sua attività come Ambasciatrice ad Hanoi e i numerosi progetti promossi a livello culturale, la Dott.ssa Piccioni ha riferito come attraverso la cultura si possa fare sistema, e in particolare, parlando di Cinema, si è detta convinta che l’immagine spesso valga molto più di tante parole. Arte e Cultura devono essere considerati un sistema integrato che veicoli tradizione, presente e futuro, presentare il Paese in tutta la sua complessità e nelle sue sfaccettature.
L’On. Matteo Dall’Osso, membro dell’Intergruppo ritiene che parlare oggi, in questo momento di Cinema e di Arte, sia una vera celebrazione della vita e della rinascita.
Nel suo intervento Claudio Casale, regista di Shero, girato in India sulla storia di una giovane sopravvissuta ad una aggressione con l’acido, ha ricordato come gli italiani siano grandi narratori e viaggiatori, grazie ad un’innegabile empatia.
Roberto Stabile, Responsabile Relazioni Internazionali ANICA, nel suo messaggio letto dall’On. Acunzo, plaude alla II Giornata mondiale del Cinema, un evento in cui ha creduto sin dalla prima edizione.
Olga Torrico, regista di Gas station , in collegamento, afferma che dell’Arte si può fruire ma l’Arte è anche straordinario strumento di espressione per raccontare noi stessi e per uscire dalle nostre paure.
Il critico Carlo Gentile, intervenuto in collegamento da Milano dove si è appena conclusa la 73 edizione in presenza del Prix Italia , ha sottolineato la fondamentale importanza del cortometraggio, un prodotto oggi presente nei principali premi internazionali e ha ricordato l’operazione di cross-posting che consiste nel promuovere i cinque corti e tutti coloro che hanno lavorato e contribuito alla loro realizzazione.
Per il Ministero degli Esteri è intervenuto il Dott. Palmieri il quale, parlando del suo impegno in ITALIANA, la piattaforma per la Lingua, Cultura e Creatività nel mondo, ha ricordato come sia apprezzato all’estero il cinema dei nostri grandi e di come la vera sfida oggi sia promuovere gli autori contemporanei, facendoli ‘camminare sulle spalle dei giganti”.
A seguire il Prof. Apicella, dall’Università di Salerno dove ha sede l’Osservatorio del Cine-turismo, ha spiegato come il binomio Cinema-Turismo possa essere favoloso volano economico per il nostro Paese.
L’On. Alessandro Melicchio, promotore della proposta di legge sul reclutamento dei ricercatori universitari e degli enti di ricerca, su dottorati e assegni di ricerca ha ricordato l’importante passo avanti fatto nella direzione degli studenti iscritti presso le istituzioni Afam, quali Accademie, Conservatori, ai quali finalmente è consentito di proseguire il proprio percorso di formazione nel campo delle Arti e della Musica.
L’intervento del Presidente dell’Anica, Francesco Rutelli, ha concluso la conferenza stampa con un messaggio improntato ad un’apertura verso il futuro, con ottimismo: “Il Cinema, nato per caso in un caffè parigino, è sembrato dovesse morire più volte, con la televisione, con le videocassette, con le piattaforme. Ma il Cinema si trasforma, rappresenta un ecosistema in cui si integrano le nuove modalità, ma un punto resta fermo: che il Cinema sia creativo, industriale e fonte di posti di lavoro”.
Un sentito ringraziamento da parte dell’Intergruppo e del Presidente On. Nicola Acunzo va al Ministro degli Esteri Luigi Di Maio e al Ministro della Cultura Dario Franceschini; grazie a tutti coloro che hanno partecipato e seguito l’evento sulla pagina ufficiale della Giornata mondiale del Cinema italiano e sui nostri canali. Abbiamo finalmente respirato il senso della ripartenza, una ripartenza possibile perché fortemente voluta da tutte le istituzioni, con spirito bipartisan, come ogni attività dell’Intergruppo parlamentare Cinema e Arti dello Spettacolo, volta a valorizzare il nostro patrimonio artistico e culturale. I cortometraggi sono stati disponibili per tutta la settimana di “Fare Cinema” – dal 14 al 20 giugno – sul canale “Italiana” della Farnesina, mentre restano accessibili unicamente dall’ Italia su Raiplay: https://www.raiplay.it/collezioni/david2021icortidellacinquina
Nata dalla cooperazione tra il Museo del Cinema di Kiev, l’Ambasciata d’Italia, l’Istituto Italiano di Cultura e il Festival Internazionale del Cinema di Kiev “Molodist”, la mostra racconta il percorso professionale di Fellini nel 101° anno dalla sua nascita anche attraverso il corto d’animazione La Fellinette di Francesca Fabbri Fellini, nipote del regista.
E’ l’autrice a raccontare di aver finalmente potuto realizzare un sogno, quello di suo zio Federico, di girare un film di animazione con i suoi amati clown e con “la Fellinette”, la bimba disegnata per lei da suo zio in un pomeriggio d’inverno al mare di Rimini.
“Sono davvero orgoglioso che sia arrivata a Kiev, importante città di cultura dell’Europa orientale, la più importante mostra internazionale su Federico Fellini, concepita per il centenario della nascita del grande Maestro, e patrocinata dal comitato felliniano del MIBACT, cui ha aderito anche il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale” così commenta Pier Francesco Zazo, Ambasciatore d’Italia in Ucraina.
C’è da dire che quella di Kiev è la tappa finale di un tour che ha portato la mostra dedicata a Fellini in tutto il mondo e, proprio qui, all’esposizione saranno dedicati circa 900 metri quadrati del Museo del Cinema di Kiev, uno spazio di grandissimo respiro per un materiale di archivio finora mai visto, neppure in Italia, per un’occasione imperdibile che riempie di orgoglio chi lavora per la promozione della cultura italiana nel mondo.
E mentre le sale cinematografiche vanno lentamente ripopolandosi – ad oggi sono aperte circa 500 sale su 1250 – l’Italia è tutta un set e, di volta in volta, a queste produzioni tenaci vogliamo dedicare il giusto spazio.
E’ il caso del nuovo lungometraggio di Anna Di Francisca, Evelyne tra le Nuvole, prodotto dalla Orange Film, con Eleonora Giovanardi, Violante Placido, Gilbert Melky, Antonio Catania, Claire Nebout, Andrea Roncato, Marco Maccieri e Lucia Vasini. Un cast internazionale per un film che racconta, in chiave originale, l’arrivo di un ripetitore, simbolo dell’avanzare “minaccioso” della tecnologia, nel paesaggio incontaminato e fuori dal mondo della giovane Sofia.
Dopo l’ultimo apprezzato Due uomini, quattro donne e una mucca depressa, (2017) Anna De Francisca, regista e sceneggiatrice, torna al grande schermo con una storia intrigante, scritta con Laura Fischetto. Considerando i lunghi mesi che hanno visto molti italiani costretti all’isolamento nelle grandi città mentre altri relativamente liberi se felicemente isolati nelle campagne e nei boschi, ma tutti pur sempre “irretiti dalla rete” in dad o in smart-working, il tema di Evelyne tra le Nuvole è di grande attualità e affronta con ironia e allo stesso tempo con profondità i dissidi insiti nell’incontro-scontro tra natura incontaminata, l’avanzare inarrestabile della fibra ottica e la difficile ricerca di una sintesi armonica.
“Tornare a girare -dice la regista- in un frangente come questo è stato tornare a vivere; poter fare di nuovo il proprio lavoro è stato un momento a lungo atteso che ha regala dei palpiti in più”. Il set è l’Appennino reggiano e, in particolare, la Pietra di Bismantova cantata anche nella Divina commedia, uno scenario particolarmente suggestivo per un film che nasce grazie anche alla Regione Emilia-Romagna, all’ Emilia-Romagna Film Commission, ammesso ai Contributi Selettivi da parte del Mibact e sostenuto da alcuni sponsor locali. Non ci resta che andare al cinema, non appena uscirà, per capire quale sarà la ricetta di una “felice connessione”
Care colleghe, cari colleghi e amici tutti dell’Intergruppo, consentitemi un ricordo speciale ad un uomo che, al Cinema, ha dedicato tutte le energie, la passione, la vita: Giambattista Assanti, che da poco ci ha lasciati.
Con il suo Ultima fermata, omaggio poetico alla Avellino-Rocchetta Sant’Antonio, la linea ferroviaria che si snodava lungo l’Irpinia tra Avellino in Campania e Rocchetta Sant’Antonio in Puglia, Giambattista Assanti aveva diretto nel 2015 Claudia Cardinale, Sergio Assisi, Luca Lionello, Francesca Tasini, Philippe Leroy e Salvatore Misticone in un film delicato, capace di alternare note malinconiche ad accenti comici.
Di quel film Assanti non era solo regista ma anche sceneggiatore – con Francesco Dainotti – e autore del soggetto, una passione, la sua, autentica per il cinema, nutrita in famiglia da due generazioni. Era figlio della provincia d’Avellino, di Mirabella Eclano, e diceva di sé: «Vengo da una famiglia di cinematografari, mio nonno proiettava i film di Amedeo Nazzari nella piazza della Torretta a Mirabella Eclano e mio padre portava il cinema nelle piazze, da ambulante. Non avrei potuto far altro. Nel mio sangue c’è sempre stato il cinema». Ma forse, più di ogni altra cosa, Assanti si sentiva sceneggiatore e della sceneggiatura pensava fosse architrave della costruzione filmica. Per questo aveva ideato un festival dedicato all’arte della sceneggiatura e al mestiere degli scrittori di cinema, il Festival Scrivere il Cinema – Premio internazionale di sceneggiatura Il Carro D’Oro, l’occasione per promuovere incontri, dibattiti sul cinema e per il cinema. Il vigore e la tenacia di persone come Assanti non dovrebbero mai venir meno, ecco perché ho voluto ricordare, in un momento così cruciale per il futuro del Cinema, l’importanza di chi lavora perseguendo grandi sogni, grandi progetti In fondo, diceva Federico Fellini, il cinema è il modo più diretto per entrare in competizione con Dio.
Il Presidente dell’Intergruppo parlamentare
Cinema e Arti delo Spettacolo
On. Nicola Acunzo